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Tornado e trombe d'aria in Italia
I tornado in Italia stanno diventando più frequenti?

Italia: i tornado sono in aumento?

Tornado. Li abbiamo sempre visti nei film americani ma da qualche anno sembrano più frequenti anche in Italia.

Tornado, tromba d’aria, turbine

Un tornado, detto anche tromba d’aria o turbine (sono la stessa cosa, quindi un tornado non è una tromba d’aria particolarmente forte: è casomai l’intensità del fenomeno a essere minore o superiore) è un fenomeno meteorologico violento e molto difficile da prevedere. In Italia si parla molto più spesso di tornado e questo spinge molti a chiedersi: i tornado nel nostro Paese sono in aumento?

I tornado stanno aumentando?

La risposta è probabilmente no. I tornado in Italia ci sono sempre stati. Semplicemente, oggi smartphone e social network permettono a chiunque di registrare video e immagini impressionanti di trombe d’aria e di diffonderli molto rapidamente. In passato, era difficile immortalare una tromba d’aria: nelle zone più remote, come in campagna, questi fenomeni venivano registrati solo quando lasciavano una scia di distruzione dietro di loro.

La Tromba del Montello e le altre

Ad esempio, nel luglio 1930 un tornado colpì Volpago del Montello (la “Tromba del Montello”): il 84 minuti percorse 80 chilometri uccidendo 23 persone. Nel 1851 due trombe marine (un fenomeno analogo alla tromba d’aria che si verifica su superfici marine o lacustri) colpirono Marsala, in Sicilia, causando distruzioni terribili e affondando navi, con moltissimi morti. Più recentemente, nel 1970 una tromba d’aria colpì Torino, scoperchiando la Mole Antonelliana. Dei tornado in Italia non si ha purtroppo un database storico che ci possa dire se in effetti siano in aumento, ma sicuramente i social media contribuiscono a far parlare di più di questi fenomeni tanto spaventosi quanto affascinanti.

Classificazione dei tornado

I tornado sono classificati in base alla loro forza in sei classi, da un minimo di EF0 (in cui il vento ha comunque una velocità minima di 105 km/h) al massimo di EF5, con venti oltre i 322 km/h. In Italia si sono verificate anche trombe d’aria di potenza EF5, tra cui quelle di Montello e Marsala di cui abbiamo parlato prima.

I tornado recenti in Italia

Di recente hanno fatto notizia tornado avvenuti in alcune località.

L’8 luglio 2015 un tornado di grado EF4 (quindi molto potente) ha colpito la Riviera del Brenta, in Veneto, in particolari i comuni di Mira, Dolo e Pianiga per una lunghezza di 11,5 chilometri. Ha causato un morto, 72 feriti, centinaia di sfollati e danni molto rilevanti. Ecco un video del tornado della Riviera del Brenta:

Più recentemente una tromba marina ha colpito Chioggia, trasformandosi poi in una tromba d’aria di categoria EF2.

E una tromba d’aria ha colpito nel 2016 anche i dintorni dell’aeroporto di Linate, a Milano: alcuni voli sono stati deviati sullo scalo di Malpensa

Come si forma un tornado?

Senza scendere nei dettagli, in generale ci sono due condizioni ideali e favorevoli alla sua formazione:

- aria calda e umida a bassa quota;

- aria fresca e umida ad alte quote, in direzione e velocità diverse rispetto all’aria calda e umida.

Visto che l’aria calda è più leggera di quella fredda, ne consegue che quella calda, salendo, si scontra con l’aria fredda in discesa dando vita a un temporale. In condizioni particolarmente instabili, il moto ventoso che genera il cumulonembo (la nuvola “tipica” di un temporale) genera vortici: ai lati dei movimenti d’aria ruotano dei venti che, ruotando, accelerano la risalita dell’aria calda, creando così un vortice che diventa sempre più forte man mano che l’aria fredda scende. Importante anche la presenza di correnti a getto (molto fredde) in quota, che stimolano la rotazione del cumulonembo.

I tornado possono generarsi da qualunque temporale, ma quelli più forti nascono tipicamente da fenomeni molto violenti detti supercelle.

Si può prevedere un tornado?

Oggi è possibile stimare la probabilità che questi possano svilupparsi ma senza sapere precisamente dove, il radar meteorologico e le previsioni meteo a breve termine possono darci una grossa mano.

Negli Stati Uniti esistono da diverso tempo i cacciatori di tornado: spinti dalla passione per i fenomeni di meteorologia estrema, sono pronti a rischiare la propria vita pur di poterli vedere e studiare da vicino.

Ecco un video che dà una buona idea di che cosa fa un tornado hunter:

In Italia stanno iniziando a formarsi gruppi di meteorologi, cameramen e appassionati i quali partono dall'italia alla ricerca di tornado nelle zone con più alta probabilità di formazione del territorio statunitense.

Tornado: zone a rischio in Italia

L’Italia è uno dei Paesi europei (ma non del mondo) con più trombe d’aria. Ci superano Gran Bretagna e Olanda, ma da noi i tornado sono più forti. Come visto in precedenza, in Veneto si sono registrati tornado particolarmente intensi e non a caso questa è la regione storicamente più colpita dalle trombe d’aria. Seguono il Friuli, l’Emilia Romagna, il Piemonte, la Lombardia. Staccati Lazio, Toscana, Liguria e Puglia.

Al nord il periodo più pericoloso per i tornado è all’inizio e alla fine dell’estate, per lo squilibrio di temperature e la frequenza di temporali.

La Tornado Alley americana

Molto più frequente vedere un tornado nella Tornado Alley (il Viale dei Tornado), una zona degli Stati Uniti che riguarda Texas, Arkansas, Oklahoma, Nebraska, Kansas, Missouri, Iowa, South Dakota, Illinois. Colpa delle sterminate pianure circondate dalle montagne (Appalachi e Montagne Rocciose), in cui si incontrano le fredde arie canadesi e l’aria calda e umida del Golfo del Messico.

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