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quanto costa divorziare

Quanto costa un divorzio

Ogni 5 secondi, in Italia, una coppia decide di separarsi. Ma quanto costa separarsi? E quanto tempo ci vuole oggi per ottenere la separazione? Secondo l’indagine Moneyfarm-smileconomy il costo di una separazione in Italia raggiunge i 60mila euro.

Partiamo da un dato di fatto, le separazioni in Italia aumentano. In media ci sono 267 richieste al giorno, una ogni 5 secondi come detto. Tra il 2010 e il 2019 le separazioni sono aumentate dell’11% (da 88mila circa a oltre 97mila).

La Calabria è la regione con il più forte aumento: +66% di richieste di separazione, mentre nel Lazio sono diminuite (-9%).

Non durante il lockcdown!

Sfatiamo però un mito: non è stata la convivenza forzata del lockdown a incrementare le domande di separazione. Anzi, nel 2020, sia le separazioni (-18%) sia i divorzi (-22%) sono diminuiti.

Ma quanto costa divorziare?

Un divorzio in Italia può costare da un minimo di 5mila euro a un massimo di 60mila per coppia. Naturalmente molto dipende da quanto le coppie riescono a trovare dei punti d’accordo e dalla consensualità, quindi, dell’iter.

Quanto tempo ci vuole per ottenere il divorzio?

Una volta ottenuta la separazione, si inizia il percorso per il divorzio. Se il divorzio è consensuale, allora nel giro di 3 mesi si può ottenere il divorzio, servono invece più di 2 anni se si tratta di un divorzio giudiziale: i costi, in questo caso, oscillano tra i 1.500 e i 20mila euro.

Quando una coppia è in totale disaccordo, i tempi complessivi di separazione e divorzio possono arrivare a 10 anni. E costare, in media, almeno 15mila euro per coniuge, perizie e investigatori privati esclusi.

I vip hanno naturalmente sborsano molti più soldi per la separazione e il divorzio: essere seguiti dagli avvocati più prestigiosi ha naturalmente un costo più elevato, nell’ordine di centinaia di migliaia di euro, e solitamente va in misura proporzionale ai patrimoni.

Sposarsi dopo il divorzio

Un’ultima curiosità. Nel 2020, per ogni 10 persone divorziate, quasi 2 si sono risposate. Nella maggioranza dei casi (62%) ci si risposa con chi è alle prime nozze, nel 32% tra divorziati e nel 6% con chi è vedovo.

Programmare

Ora qualche consiglio su come affrontare la separazione: in primis è necessario programmare. Separazioni e divorzi vanno programmati con anticipo, soprattutto se si tratta di un soggetto con un reddito esiguo (chi non ha reddito, ricordiamo, può avvalersi del gratuito patrocinio, a spese dello Stato). In questo momento di programmazione è corretto accumulare i risparmi per l’assistenza legale e la sopravvivenza nel periodo iniziale di frattura coniugale: la parte economica più forte, infatti, solitamente utilizza il proprio potere economico per fare pressione e costringere l’altra parte a chiudere accordi meno convenienti.

Restare in casa

Prima di avere consultato un legale è molto importante non lasciare la casa coniugale. Spesso, il semplice allontanamento preclude la possibilità di tornarci e continuare a vivere nella casa coniugale.

Raccogliere le prove

Nel procedimento di separazione giudiziale è fondamentale raccogliere le prove del tenore di vita della coppia (o della famiglia) da quando si è sposata. Si possono conservare scontrini e fatture di vacanze, cene fuori, frequentazione di sport o hobby più o meno costosi, etc.

Gestire il tradimento

Per chi è stato tradito, è fondamentale arrivare in tribunale con la prova dell’infedeltà. Per chi ha tradito le cose cambiano molto a seconda delle prove del tradimento fin dalla prima udienza della separazione: il giudice, infatti, può autorizzare la parti a vivere separate e, quindi, a condurre vite autonome senza l’obbligo reciproco di fedeltà. Essere scoperti prima di allora potrebbe quindi essere “causa di addebito” della separazione, con conseguenze sui costi della separazione stessa.

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