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Incel. Chi sono? E che legame c’è con Toronto?

Incel. Chi sono? E che legame c’è con Toronto?

 

Niente matrice islamica, ma un Incel. Pare sia uno dei cosiddetti celibi involontari l’attentatore di 29 anni protagonista della recente sparatoria di Toronto. Ma cosa significa esattamente Incel? Chi sono? E soprattutto quanto sono pericolosi?

Incel: i celibi involontari

È un problema nato nagli USA ma ormai diffuso in tutto il mondo quello portato di nuovo alla ribalta dai fatti di Toronto. Un fenomeno sociale, una specie di movimento, che porta ragazzi goffi, timidi, incapaci di trovare un partner sessuale, a “vendicarsi” contro le donne. E a volte a ucciderle persino, magari sparando a raffica contro la folla. Uomini spesso vergini ma non per scelta: da qui Incel, crasi tra “involuntary” e “celibate”.

L’identikit dell’Incel “modello”

Tra gli Incel compaiono anche alcune donne e uomini di differente orientamento sessuale. Lo afferma Wikipedia ma anche gli psicologi lo confermano. Secondo alcuni di loro alla base della “ideologica del movimento Incel” ci sarebbe la cosiddetta Teoria LMS. L’acronimo starebbe infatti per Look, Money e Status. In parole semplici: o sei bello, ricco e dalla buona reputazione, oppure sei uno sfigato. E l’effetto è l’odio degli sfigati contro chi è più fortunato.

Il “mondo” degli Incel

In primis le donne, che gli Incel dividono in due categorie: le Becky e le Stacy. Le prime sono bruttine, femministe, dispotiche, in cerca di attenzione e acide. Le seconde bellissime e formose. Ma entrambe nel mirino, perché pronte a concedersi solo a una élite di maschi alpha belli e ricchi: i Chad. Gli Incel non risparmiano neppure loro: favoriti fin dalla nascita e pari a circa il 10% della popolazione maschile globale (secondo i celibi involontari), sono la nemesi perfetta. Si salvano forse solo i Normie (il 70%), i maschi beta, nel mezzo tra i Chad e gli Incel (20%).

Incel, la rete e le origini

La rete ha dato la carica agli Incel. L’espressione ha iniziato a farsi strada tra internet e i primi forum online già negli anni ’90. E sarebbe stata una studentessa canadese bisessuale ad utilizzare per la prima volta il termine chiamando così il suo sito. Negli anni 2000 negli USA le community aperte a confronti, dibattiti e condivisioni di sventure tra Incel erano migliaia. Un esempio: il forum SlutHate. Altri siti hanno invece dovuto chiudere i battenti perché sanzionati dalle autorità: la comunità Incel del portale Reddit ha lasciato la rete nel novembre 2017. Contava 40mila membri.

Incel e terrorismo

Numeri molto rilevanti. Anche perché, con il tempo, alcuni Incel sono passati dalle parole ai fatti. E agli attentati. Lo scorso aprile, sempre a Toronto, uno studente venticinquenne, Alek Minassian, ha ucciso dieci persone, tra cui otto donne, lanciandosi sulla folla con un furgone. Poco prima aveva scritto su Facebook: “La ribellione Incel è iniziata!”. Un Incel era anche Nikolas Cruz: 19 anni, a febbraio in Florida ha ucciso 17 persone tra studenti e insegnanti nel liceo che lo aveva espulso. E già nel 2014 un altro Incel aveva tolto la vita a 6 persone in California.

Il pericolo Incel: dobbiamo preoccuparci?

La somiglianza con il terrorismo islamico c’è: gli Incel ne emulano alcune tecniche, ma anche la scelta di obiettivi indifferenziati in situazioni di vita quotidiane. E da qui nasce il timore. Minimo comune denominatore è il riscatto che Incel e jihadisti offrono alla “crisi del mondo maschile”. La definisce così Adam Kirsh, critico del New York Times. Crisi perché, secondo Kirsh, viviamo in un mondo in cui il capitalismo non solo incoraggia la soddisfazione di ogni desiderio, ma in qualche modo la impone. E quindi non riuscire nei propri obiettivi significa percepire come un nemico l’intera società. Oltre la misoginia e l’invidia sociale.

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