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Bitcoin: che cosa è? E dove si trova?

Bitcoin: che cosa è?Bitcoin. Da qualche mese, sembra se ne parli ovunque. Abbiamo cercato di capire qualcosa di più di questa moneta virtuale “inventata” quattro anni fa da un anonimo giapponese (nascosto dietro lo pseudonimo Satoshi Nakamoto) e balzata agli onori delle cronache per una ragione molto semplice: il suo valore è cresciuto enormemente in un periodo di tempo molto breve.

Iniziamo dalle basi. Che cosa è il bitcoin? Proviamo con una definizione semplice: è una moneta virtuale, non legata a una autorità centrale o a un governo, protetta da una chiave crittografica (è quindi una criptomoneta), che garantisce, tra l’altro, l’anonimato delle transazioni.

Una caratteristica, questa dell’anonimato, che ha portato il Bitcoin (la cui sigla è BTC) a essere utilizzato, in origine, soprattutto per transazioni “illegali” online. Non è un mistero, infatti, che in internet si possa comprare di tutto, dai dati di carte di credito (altrui) agli stupefacenti. E uno strumento in grado di garantire una transazione elettronica anonima era semplicemente perfetto per questo tipo di traffici. Poi però, complice forse anche la crisi dei debiti sovrani e dell’Euro, l’interesse per una moneta libera dal controllo di qualunque autorità centrale è prevalso su questa infanzia “oscura” del Bitcoin. E la moneta elettronica ha incominciato a essere accettata anche in negozi online “legali”.

Dove posso usare i Bitcoin? Oltre a inviarlo ad amici o privati che sono disposti ad accettarlo come mezzo di pagamento per transazioni tra privati (la vendita di un comodino che non usate più, per esempio) incominciano a esistere anche esercizi virtuali e reali che accettano il BTC. Tra questi Zynga, uno dei più importanti fornitori di giochi online su Facebook (il nome Farmville vi dice nulla?), i Victoria Secrets Store, alcuni siti di e-commerce stranieri ma anche diversi pub e negozi sparsi per il mondo, incluso un agriturismo piemontese. E il numero di esercizi che accettano Bitcoin dovrebbe crescere in futuro. Il BTC è scomponibile in tante piccole unità: fino a 0,00000001 BTC. Un millesimo di BTC è detto millibitcoin. Un millesimo di millesimo è un microbitcoin. Dato il suo attuale valore, è probabile che le transazioni avvengano soprattutto in millibitcoin: se il valore salirà ancora, si passerà poi ai microbitcoin.

Quanto vale un Bitcoin? Ecco, questa è una domanda più complicata. Come tutte le valute, il Bitcoin ha un tasso di cambio con le altre monete, come l’Euro o il Dollaro: così come esiste un cambio Euro/Dollaro, così esiste un cambio Bitcoin/Euro (e Bitcoin/tutte le altre valute del mondo). Come si determina il cambio del Bitcoin? Sui mercati, come per tutte le monete. Solo che i mercati del Bitcoin sono alcuni siti in cui è possibile vendere i propri Bitcoin in cambio di altre valute (qualcuno li definirebbe “soldi veri”). Tra i più noti c’è Mtgox.com, che visualizza tutti gli scambi tra utenti fornendo un vero e proprio “cambio” del Bitcoin.

Come ottengo dei Bitcoin? I Bitcoin mi interessano, ma dove li trovo? Potete usare siti come Mtgox.com per acquistarli. Ma forse non vi va di spendere una grossa cifra per un Bitcoin, dato che domani potrebbe valere molto meno: certo, potrebbe anche valere molto di più, ed è proprio questa elevata volatilità ad avere attirato gli speculatori. Ma se non siete degli speculatori, vi consigliamo di provare a creare Bitcoin. Si, avete letto bene: creare.

La metafora della miniera: i Bitcoin si estraggono. Attualmente ci sono in circolazione circa 12 milioni di Bitcoin. Entro il 2040 saranno in circolazione tutti i “pezzi” previsti dal loro creatore, cioè 21 milioni. Da dove arriveranno 9 milioni di Bitcoin nei prossimi 26 anni? Dalle “miniere”: vale a dire da programmi che “elaborano” pacchetti di dati provenienti dal web (del funzionamento dei “miner” parleremo nelle prossime settimane) estraendone Bitcoin. Potere darvi all’estrazione da soli (opzione sconsigliata, soprattutto per i principianti) oppure in gruppo: esistono siti appositi che riuniscono “minatori di Bitcoin” per lavorare insieme e dividersi il profitto in base allo sforzo di ognuni. Registrandovi a uno di questi “mining pool”, o gruppo di estrazione, otterrete uno username e una password per l’accesso al sito. Entrati nel sito del “mining pool” potrete attivare un “minatore” (worker): per ogni lavoratore otterrete un nome utente (del tipo VOSTRONOME.worker) e una password.

Arrivati a questo punto, dovete tornare al “miner”, il programma per estrarre i Bitcoin: nel programma ci sarà sicuramente una opzione per selezionare il server del vostro “mining pool” (i più famosi sono quasi sempre già memorizzati sui principali programmi), inserire il nome utente e la password del worker (attenzione, nome utente e password del worker, non quelli utilizzati per entrare nel sito del gruppo di estrazione) e cliccare sul tasto che avvia lo scavo. Il “miner” a questo punto inizierà a fare il suo lavoro. Presto dovrete dotarvi di un wallet, cioè di un portafogli virtuale in cui tenere i vostri Bitcoin, e nelle prossime settimane vedremo come sceglierlo.

Come vendo un Bitcoin? Su piattaforme come Mtgox.com: bisogna creare un proprio account, spostarci i propri Bitcoin, poi mettere un annuncio fissando il prezzo desiderato e aspettare. Bisogna fare molta attenzione nello scegliere la piattaforma su cui effettuare i propri scambi: è consigliabile cercare opinioni online e leggerne parecchie per farsi un’idea. Il Bitcoin è un mondo in corso di definizione e la prudenza non è mai troppa: sarà anche una moneta virtuale, ma è convertibile in soldi veri. E qualcuno potrebbe cercare di truffarvi per sottrarveli.

Che rischi ci sono? Estrarre Bitcoin o investire in questa moneta è rischioso? I dubbi, dopo aver cercato informazioni sul tema, non mancano: il mondo del Bitcoin è tutto da definire. Il suo valore, ad esempio, tende a calare, anche bruscamente, quando ci sono notizie negative, a volte infondate, sulla sua messa al bando in alcuni Paesi. Le stesse dinamiche che riguardano alcuni mercati finanziari vengono amplificate dall’assenza di normative locali sulla legittimità di questa moneta elettronica. Investire, oggi, significa esporsi a tutta questa incertezza: ci sono molte opportunità, ma anche il rischio di perdere una parte significativa dei propri soldi. Estrarre Bitcoin, d’altro canto, significa aumentare i propri consumi di elettricità (il PC va lasciato acceso il più a lungo possibile per massimizzare il profitto), con il rischio che il costo dell’elettricità superi il valore dei BTC estratti (tutto dipende dal cambio del Bitcoin, ovviamente).

La reale domanda di fondo, in realtà, è sempre la stessa: ne vale la pena? Questa è solo la prima tappa del viaggio di PayMag per capire meglio il fenomeno-BTC: settimana dopo settimana, speriamo di trovare risposta a questa domanda insieme a voi. Se volete scriverci i vostri suggerimenti, vi aspettiamo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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