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Como: al via il carpooling per gli studenti

Como: al via il carpooling per gli studenti

Il tragitto casa-scuola si fa in carpooling. Attraverso l’app BePooler, gli studenti di tre istituti superiori di Como condividono da oggi la propria auto con altri compagni di scuola per il percorso da e fino a casa propria.

88 studenti divisi in 22 auto

Se una volta c’era lo scuolabus o la mamma di turno che accompagnava tutti a scuola, oggi ci pensa BePooler a portare gli studenti presso il loro istituto con l’utilizzo di meno auto possibili. Il progetto si chiama “Quanti elefanti ci stanno in una 500?”. Gli elefanti sono gli 88 studenti delle scuole superiori di Como, Caio Plinio, Pessina e Setificio, che hanno aderito al programma. La 500 è invece solo un esempio di una della 22 auto che vengono condivise per il tragitto giornaliero. Per ogni veicolo c’è posto per almeno quattro persone.

BePooler per la scuola: come funziona?

Si fa tutto dall’app e dal proprio smartphone: si cerca la vettura disponibile, si controlla che ci sia posto e si prenota. Questo se sei alla ricerca di un passaggio, ma non è meno complicato se invece vuoi proporti come autista. I pagamenti avvengono tramite i portafogli virtuali presenti sull’app BePooler e il costo di ogni viaggio viene calcolato in base ai chilometri percorsi e al numero di passaggieri a bordo dell’auto.

Un buono spesa e corsie preferenziali

Ai cosiddetti “Rider”, cioè i passeggeri, è offerto anche un buono di credito in promozione per pagare i “Driver”, gli autisti. Un altro vantaggio arriva poi dalla polizia locale: gli studenti che viaggiano in carpooling con BePooler possono utilizzare anche le corsie preferenziali, così non si rischia di rimanere bloccati nel traffico e di fare tardi a scuola.

Dagli studenti agli insegnanti

L’esperimento dura fino al 15 luglio, con l’idea di riprendere poi a settembre con l’inizio della scuola. Il piano è quello di coinvolgere sempre più studenti all’interno dei tre istituti, altre scuole e altre città. E chissà che un giorno non potrà essere esteso, non solo agli studenti, ma anche ai docenti e ai bidelli.

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