Che cosa è il plogging e perché fa bene alla Terra

Mai sentito parlare del plogging? Eppure, forse siete plogger anche voi e non lo sapete. È l’unione della parola inglese jogging e il non conosciutissimo verbo svedese “plocka upp”, cioè raccogliere.

Cosa vuol dire plogging

Il plogging è una corsa a passo lento in cui si raccolgono i rifiuti abbandonati mentre si corre. Che poi, a pensarci bene, per abbassarsi e raccogliere comunque si fa movimento ed esercizio.

L’idea nasce in Scandinavia da tal Erik Ahlström e, in effetti, funziona. Si fa sport all’aria aperta e, già che ci siamo, si ripuliscono strade o sentieri dai rifiuti abbandonati dagli incivili che ci hanno preceduto.

Che cosa serve per il plogging

Non serve poi molto. Indumenti e scarpe da sport, chiaramente, ma anche guanti protettivi e sacchetti per riporre la spazzatura. Certo, non tutti i rifiuti sono uguali: un conto è raccogliere cartacce, lattine e bottiglie di plastica. Con le bottiglie di vetro, le cose si fanno più difficoltose.

E le mascherine monouso lasciate a terra? Forse sarebbe meglio non toccarle.

Pare che la moda del plogging si stia diffondendo in Europa. E potrebbe persino trovare spazio nel progetto EU Eco-Tandem dell’Agenzia Nazionale Italiana del Turismo (enit) per favorire lo sviluppo del turismo sostenibile con una serie di attività mirate anche alle PMI del turismo.